
La Magia dello Stop: come è nata la Meditazione Dinamica Vitavibes di Daniela Gardino
- Pubblicato da ArmonyaMente
- Data 20 Luglio 2024
Spesso ci ritroviamo a correre incessantemente, travolti dalla frenesia e dalla fretta quotidiana. La sensazione di non potersi fermare ci accompagna, spingendoci a fare sempre di più. Nonostante tutto questo correre, spesso ci ritroviamo sempre fermi nello stesso punto. Sembra che i nostri sforzi non ci portino avanti; anzi, paradossalmente, più facciamo, più accumuliamo compiti e meno soluzioni troviamo. È come se fossimo intrappolati in un circolo vizioso, dove l’azione frenetica sostituisce il progresso reale, lasciandoci con un senso di frustrazione e impotenza.
Ho vissuto questa sensazione giusto un paio di mesi fa, al ritorno dall’evento a Tenerife, in partenza per l’evento in Italia, in un momento caotico della mia vita personale e familiare, con il lavoro da incastrare e un progetto da consegnare e ovviamente tutto con una bella scadenza ravvicinata.
In mezzo a tutto il mio caos la mia attenzione è andata in particolare ad un esercizio che volevo proporre proprio all’evento in Italia come passaggio tra il momento spensierato e leggero e il momento in cui saremmo entrati in profondità attraverso le costellazioni familiari.
Volevo offrire qualcosa che potesse diventare un vero strumento di cambiamento. Desideravo trovare un elemento che non restasse solo nel prato di Verona, ma che ogni partecipante potesse portare con sé, integrandolo nella propria vita come stimolo per il miglioramento continuo.
Ero indecisa se proporre il “Progetto Senso” o il “Movimento Interrotto”, entrambi aprono ad esercizi bellissimi e profondi, ma impegnativi per chi è nuovo a questo mondo. Ho pensato al “Prendere la vita attraverso i genitori” è uno dei miei percorsi introspettivi preferiti, ma richiede tempo per spiegare il suo senso. Ha iniziato a venirmi in mente il concetto del “bambino interiore” ma mi pareva quasi scontato, c’è tanto materiale disponibile e io volevo offrire qualcosa di nuovo e più profondo, che andasse al di là del conosciuto. “Ho’oponopono” è uno strumento molto potente, e la “Riprogrammazione positiva” è molto utile ma senza una ripetizione costante non serve a molto.
Volevo offrire una “Nuova visione”, la possibilità di vedere la vita come qualcosa di divertente e leggero, di poter sorridere anche di fronte alle situazioni scomode. In un evento con Eva Gioia Bazzani, è naturale pensare ai principi e agli effetti benefici della “Risoterapia”. È essenziale che ciascuno di noi realizzi che la propria vita è nelle proprie mani, e che per raggiungere il benessere, per sorridere e stare bene, siamo noi a dover fare il primo passo, senza aspettare che qualcosa accada.
Desideravo poter “Ancorare” la vita libera e piena di gioia in ogni partecipante, affinché nella quotidianità ci fosse qualcosa che riattivasse queste belle sensazioni a livello inconscio senza dover fare nulla. Non c’era nulla che mi convinceva e più pensavo e più non mi veniva in mente niente e più correvo e più la mia sensazione era quella di un annebbiamento totale mentale e più cercavo di smaltire gli impegni accumulati e più mi sentivo rallentare.
Ammetto di aver iniziato a scrivere e creare un “Esercizio dinamico” adatto a quest’evento, cancellandolo più volte e trovandomi a fissare il foglio bianco senza idee. All’evento avrebbero partecipato diversi allievi che avevano già fatto molti esercizi con me durante i corsi. Volevo che questo fosse speciale e che offrisse qualcosa in più, qualcosa che non si può fare su Zoom, che valesse la soddisfazione del viaggio e dell’impegno per raggiungerci a Verona.
Ci sarebbero state anche persone non abituate a meditare, a praticare l’ascolto e le discipline olistiche, argomenti che non si possono comprendere in un solo giorno. Lo ammetto, ad un certo punto ho metaforicamente gridato.
Cosa ho fatto? Mi sono fermata.
In un momento di pieno caos, con mille cose da fare, consulenze che si accumulavano, corsi e dispense da preparare, correzioni, il viaggio da organizzare, impegni familiari e personali, una lotta contro il tempo.
In quei momenti in cui correre sembra l’unica soluzione, io mi sono fermata completamente.
Sono andata in spiaggia, ho camminato a piedi nudi sulla sabbia, mi sono seduta, ho guardato il mare, ho ascoltato le onde, ho meditato. La mente vuota, la pace. Una sensazione bellissima.
Al ritorno a casa, ho sorriso. Mi sono guardata allo specchio e mi sono ricordata di quando dovevo presentare il progetto accademico, di quando dovevo trovare il nome giusto per l’accademia, della mia prima conferenza quando non avevo idea di cosa dire, del mio primo evento con Eva quando nessuna delle due conosceva le attività e le modalità dell’altra, della prima ipnopedia creata, della prima meditazione canalizzata, della lettera presentata al concorso che mi avrebbe dato la possibilità di continuare a studiare, del primo incontro di sensibilizzazione nelle scuole davanti a decine di adolescenti disinteressati.
Mi sono ricordata che ogni episodio mi ha riempito di emozioni e ha iniziato ad andare bene sempre nello stesso momento. Se ti stai chiedendo quale fosse stato quel momento, te lo dico con un sorriso:
Quando ho lasciato semplicemente fluire, quando ho preso il microfono e ho lasciato emergere me stessa, quando ho guardato negli occhi le persone, quando mi sono lasciata guidare dalle domande dei partecipanti, quando ho improvvisato.
Fluire, una parola meravigliosa che ci porta all’acqua. L’acqua è vita e la vita è semplice, ma lo è solo se la lasciamo fluire.
Quindi ho scritto una lista:
Transgenerazionale • Progetto Senso • Parto • Movimento Interrotto • Amor Proprio • Bambino Interiore • Ho’oponopono • Io come responsabile per la mia vita • Scelta • Prendere e Scegliere la Vita • Leggerezza e Risoterapia • Riprogrammazione • Ancoraggio • Musica.
L’ho guardata, letta quattro o cinque volte, posata accanto a me e alla mia Luce, la mia Genesa, e ho chiuso gli occhi. Non so quanto tempo sia rimasta ad occhi chiusi, ma tutto è diventato chiaro.
In meno di un’ora, senza nemmeno scrivere il testo, la Meditazione Dinamica era pronta!
MEDITAZIONE DINAMICA
Attraversando il caos, Scelgo consapevolmente la Vita, Scelgo Me
Questa meditazione dinamica include tutti i passaggi elencati, ogni parte, ogni movimento, ogni cambio di musica ha un senso, stiamo utilizzando un linguaggio poco familiare alla mente razionale per dare spazio al sistema limbico e per lavorare a livello inconscio.
📍 Ti invito a eseguire questa meditazione in un luogo dove avrai spazio per muoverti, per alzarti e fare qualche passo, per ballare, per seguire il tuo corpo. Ti invito a sentire ogni sensazione, a viverla e ad ancorarla.
👉 Scrivimi se vuoi condividere le tue sensazioni o se vuoi approfondire l’argomento.
Verso la Libertà – Trasforma le Ombre del Passato in Luce per il Futuro
Quando osserviamo un neonato, vediamo quei lineamenti perfetti, quel sorriso simpatico e quelle manine dolci. Vediamo la spensieratezza e l’innocenza, il miracolo della vita. È importante considerare che dentro quel tenero corpicino ci sono una miriade di cellule, ognuna con una propria memoria. C’è un cervello, un archivio di ricordi. Nasciamo con programmi ereditati spesso inconsci e sconosciuti, che ci spingono a ripetere storie e difficoltà già vissute nel nostro sistema familiare.
Questo bambino apparentemente spensierato è il frutto di un intero albero genealogico, connesso a tutti i rami e le radici della sua famiglia, portando con sé sia la luce che le ombre della sua storia familiare. Quel piccolo miracolo ha già vissuto un grande trauma, un’esperienza intensa e spaventosa che ha lasciato un’impronta duratura. Non è stato portato da una cicogna né ha dormito beato sotto un cavolo come nelle fiabe; è stato travolto da un fenomeno naturale, la nascita, che probabilmente lo ha terrorizzato.
Dopo mesi passati in un ambiente unico e sicuro, in completa fusione con la madre che lo nutriva e respirava per lui, il bambino si ritrova improvvisamente in un mondo nuovo e sconosciuto. Ogni emozione della madre è stata percepita come propria e questo ha creato un archivio di memorie ed emozioni, incluse paure e sensi di colpa. Se la madre ha avuto dubbi o incertezze durante la gravidanza, questi sentimenti sono stati registrati nel bambino.
Poi, improvvisamente, arriva il momento della nascita: dolori, spinte, contrazioni. La madre sa cosa sta accadendo, ma il bambino no. La paura si mescola a queste nuove esperienze e, a seconda delle condizioni del travaglio e del parto, si formano nuove impronte che modelleranno la sua personalità.
Crescendo, il bambino scopre di non essere più in fusione con la madre. Si rende conto di essere un individuo separato, una persona autonoma. Questo può essere entusiasmante o spaventoso. A volte allunga la manina verso la madre o il padre e non sempre trova conforto. Spesso, il grande nemico dell’infanzia è il lavoro dei genitori. Un bambino non comprende perché questo sia così importante e, con il tempo, le preoccupazioni dei genitori si trasformano in aspettative. Ci si aspetta che il bambino prenda buoni voti, si comporti bene, non urli, non pianga, non si arrabbi. Queste aspettative possono portare alla repressione, ai sensi di colpa e al grande dilemma dell’infanzia: “Perché sono così sbagliato? Non sono abbastanza bravo. Non riesco. Non posso. Devo. Bisogna.”
Arriva per tutti il momento in cui, consciamente o inconsciamente, si guarda indietro e si riflette su quel bambino. Si prova rabbia verso i genitori per non essere stati presenti come si sarebbe voluto, o magari per essere stati troppo presenti, quasi soffocanti. Forse è mancato il contatto fisico, o la connessione mentale. Quelle parole, quei gesti hanno fatto male, e spesso ci si dimentica che anche i genitori sono esseri umani, che anch’essi sono stati bambini con le loro esperienze e difficoltà. Anche i nonni, come i genitori, hanno fatto del loro meglio con le informazioni, le emozioni, le capacità e gli strumenti che avevano a disposizione in quel momento.
Possiamo condannarli? In fondo, facciamo lo stesso anche noi. La buona intenzione e l’amore non sono sufficienti per creare armonia ed equilibrio; è necessario ordine, comprensione e libertà.
In questo preambolo, abbiamo cercato di aprire una nuova finestra di riflessione che evidenzia l’importanza di diversi aspetti su cui, a mio parere, tutti dovremmo lavorare per raggiungere una vita libera e completa:
- Mondo Transgenerazionale e la Genealogia: Questi ambiti esplorano i legami con la nostra storia familiare, mettendo in luce i programmi ereditati attraverso le generazioni. Le lealtà familiari inconsce possono influenzare i nostri comportamenti e decisioni, causando la ripetizione di schemi di vita e difficoltà nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Studi scientifici come quelli di Anne Ancelin Schützenberger sull’analisi transgenerazionale mostrano come traumi e comportamenti possono essere trasmessi attraverso le generazioni, influenzando profondamente il nostro vissuto.
- Progetto Senso: Introdotto dallo psicologo Marc Fréchet, il concetto di “Progetto Senso” riguarda come il bambino possa diventare il progetto inconscio dei genitori, influenzato dalle loro intenzioni, desideri, preoccupazioni e aspettative. Questi fattori, vissuti dai genitori durante la gestazione e nei primi anni di vita del bambino, sono registrati nella sua memoria implicita. Gli studi sulla programmazione fetale e sull’epigenetica hanno dimostrato che le esperienze prenatali e perinatali possono avere un impatto significativo sullo sviluppo psicologico e fisiologico del bambino.
- Movimento interrotto: Un concetto sviluppato da Bert Hellinger, che descrive l’interruzione del legame emotivo tra il bambino e la madre a seguito di eventi traumatici come il parto difficile, l’incubatrice, o la separazione precoce dai genitori. Questi traumi possono portare a una ritrattazione emotiva e difficoltà nei rapporti affettivi successivi. Le neuroscienze affettive e la teoria dell’attaccamento di John Bowlby supportano l’importanza di tale aspetto per lo sviluppo emotivo e relazionale del bambino.
- Vivere attivamente e non passivamente. La nostra esistenza è il risultato di un dono inestimabile, la vita, ricevuto dai nostri genitori. Indipendentemente dal tipo di rapporto che abbiamo con loro o dalla loro presenza, il semplice fatto di essere nati è un evento straordinario. La gratitudine per questo dono ci permette di accettare il nostro passato e di vivere attivamente, cercando di apprezzare la bellezza della vita.
Ci hanno donato la vita, non l’abbiamo chiesta, e ci siamo trovati qui, spesso a camminare con fatica, subendo ciò che accade. Oggi vi invito a SCEGLIERE la vita: attivamente e consapevolmente. Smettete di subire, iniziate ad agire. Prendete ciò che vi spetta di diritto nell’abbondanza più suprema: la vostra vita!

✦ Daniela Gardino
Psicobiogenealogista e docente presso l’Accademia Olistica ArmonyaMente.
Specializzata in biodecodificazione transgenerazionale e genealogia, PNL e diverse tecniche, facilitatrice di Costellazioni Familiari.
Continua ad arricchire la tua mente
