
Lo stomaco in Biodecodificazione
- Pubblicato da ArmonyaMente
- Data 11 Ottobre 2021
Lo stomaco è un organo situato tra l’esofago e il duodeno e fa parte del tratto gastro intestinale. La funzione dello stomaco è quella di accogliere il cibo che proviene dall’esofago.
Grazie all’azione dei succhi molto acidi, il cibo subisce la prima importante digestione. Le varie secrezioni gastriche contengono muco, enzimi proteici e acido cloridrico. Grazie al fattore intrinseco contenuto nei succhi gastrici ci permette il riassorbimento della vitamina B12.
Quando parliamo di Stomaco parliamo senza ombra di dubbio di digestione. Ma cosa dobbiamo veramente digerire? Ovviamente il cibo, ma non solo. A provocarci un disturbo digestivo non è solo quello che mangiamo ma anche il boccone che ingoiamo, nel senso reale o simbolico, possiamo non digerire il cibo ma anche una persona, una situazione, un evento.
Avete mai pensato riguardo a una persona o a una situazione: “questo proprio non lo digerisco!” oppure “Mi è rimasto sulla stomaco” o ancora “non mi va giù”.
Tutte queste frasi derivano da un qualcosa che noi viviamo emozionalmente, da qualcosa che sentiamo e prendono lo stesso valore di un pasto non digerito. L’inconscio non distingue il reale dal simbolico, non distingue le situazioni. L’inconscio vive, sente e percepisce le nostre emozioni.
Quindi cosa si nasconde dietro a un problema allo stomaco? Un boccone indigesto e quel boccone può essere qualsiasi cosa.
Nello stomaco troviamo due tessuti, la piccola curvatura, originata da un tessuto ectodermico, mentre tutto il restante deriva dal tessuto endodermico.
Nella curvatura piccola troviamo i conflitti di contrarietà indigesta. Essendo di origine dell’ectoderma si associa alla funzione che riguarda le relazioni e si associa alle relazioni, ha a che fare con persone, situazioni lavorative, con l’ambiente in cui dobbiamo convivere, nelle quali ci sentiamo incastrati.
Mentre quando facciamo riferimento alla curva secretiva, la grande curva, ci troviamo nel tessuto originato dal foglietto embrionario più arcaico, l’endoderma che ha la funzione della sopravvivenza e troviamo i conflitti di boccone vitale indigesto, qualcosa di essenziale per noi, molto importante, questione, come dicevamo, di sopravvivenza.
Ad esempio: Ho dovuto ingoiare il boccone, ma non riesco a digerirlo, non mi va giù, non lo accetto, non lo voglio. Il boccone è troppo grande da digerire.
In Biodecodificazione la malattia è una risposta di adattamento biologico e ha la funzione di manifestare quelle emozioni che non esprimiamo. Ci indica l’incoerenza tra ciò che pensiamo e che vogliamo con ciò che facciamo. È un segnale che ci indica che qualcosa a livello non solo organico ma anche emozionale non va bene.
Quando viviamo una situazione veramente difficile da digerire, il cervello attiva l’organo e nel caso dello stomaco, essendo costituito da due tessuti diversi, avremo due diverse attivazioni.
Se il conflitto riguarda un boccone vitale indigeribile, si attiva la grande curva con un aumento di funzione secretiva, il cui senso biologico è migliorare la digestione del boccone, arrivando alla formazione di un adenocarcinoma, che non a caso fa aumentare di molto la secrezione.
Se invece il conflitto ci esprime un conflitto di un boccone indigesto che ha a che vedere con le relazioni, allora la mucosa prima si ulcera, per poi venire ricostruita e riparata, sempre e quando si riesca a risolvere il conflitto.
Lo stomaco quindi deve digerire il cibo-evento-relazione.
Secondo la percezione del nostro cervello, le problematiche allo stomaco, parlano, quindi, di persone incomprese.
La persona soggetta a gastrite deve prendere coscienza dei suoi possibili conflitti familiari per riconoscere il suo atteggiamento di rifiuto o intolleranza.
Il reflusso secondo in Biodecodificazione ci parla di rifiuto delle idee, qualcosa che non ci piace.
Il vomito si associa ad un rifiuto violento delle idee, qualcosa che respingo, che mi disgusta, che è impossibile da digerire.
Per raggiungere il nostro benessere è importante assumerci la responsabilità della nostra salute, dobbiamo dare un’importanza speciale a ciò che mangiamo, ciò che pensiamo e ciò che sentiamo.
Helicobacter pylori
Lo stomaco produce acidità. Il ph può raggiungere valori inferiori a 2 e questo comporta che i batteri non possano sopravvivere. La domanda sorge spontanea: Come fa quindi l’Helicobacter a resistere?

La quarta legge biologica del Dottor Rick Hamer ci parla dei batteri, funghi e mico batteri proprio come i riparatori del nostro organismo. Un punto di vista che capovolge completamente la nostra idea di malattia. Partendo dalla CL (conflittolisi), quindi dal momento in cui viene risolto un conflitto, in questo caso dello stomaco, l’organismo ha bisogno di questi germi (micobatteri) per caseificare il tumore o riparare la necrosi e/o l’ulcerazione. Solo allora il cervello attiva l’Helicobacter Pylori.
I batteri Helicobacter pylori compaiono solo nella fase di risoluzione del conflitto emotivo, nella fase di guarigione dei tessuti danneggiati o ulcerati (perdita di tessuto tissutale o ulcere nella mucosa gastrica dello stomaco), i batteri aiutano a riparare e ottimizzare i tessuti durante la fase di guarigione, questa riparazione, questo processo, durerà finché è durata la fase attiva del conflitto emotivo iniziale, quindi se inizi a prendere antibiotici interromperai solo il processo di soluzione e impedirai al cervello di guarire lo stomaco correttamente o al momento giusto.
Fare la guerra chimica a questo microrganismo estremamente funzionale per l’ecologia organica, è non solo un assurdo, ma è soprattutto anti-biologico!

Corso di Biodecodificazione Transgenerazionale
La biodecodificazione è l’arte di accompagnare la persona a trovare l’emozione nascosta, essenziale (risentimento) associata al sintomo esistente (malattia), una disciplina che insegna a decodificare e comprendere i messaggi che ci invia il nostro corpo favorendo la guarigione attraverso la liberazione e la trasformazione dell’emozione bloccata nell’inconscio.
Vuoi conoscere l’opinione di un esperto?
Leggi l’articolo del Dott. Marinelli, Nutrizionista Funzionale, sull’ Helicobacter Pylori.
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