
Il Peso delle Emozioni: Non è solo il cibo che appesantisce
- Pubblicato da ArmonyaMente
- Data 11 Gennaio 2025
“Il corpo è lo specchio delle nostre emozioni; ciò che vediamo non riflette solo il nostro stato fisico, ma anche il peso che portiamo dentro. Le emozioni, i pensieri e le esperienze non elaborate possono gravare su di noi tanto quanto, se non più, di ciò che mangiamo. A volte il peso corporeo racconta storie di fatiche invisibili, carichi emotivi che si traducono in ciò che il nostro corpo manifesta.”
Ogni emozione scaturisce da una combinazione di fattori interconnessi tra cui una valutazione cognitiva che interpreta lo stimolo, un’attivazione fisiologica che prepara il corpo, un’espressione esterna che comunica il vissuto emotivo e una reazione comportamentale che traduce l’emozione in azione.
Per questo motivo in ArmonyaMente abbiamo scelto di offrire nuovamente il Percorso “Il Peso delle Emozioni” guidato da Daniela Gardino che ti accompagnerà per mano alla scoperta del tuo rapporto con te stesso, con il modo in cui ti nutri e con il peso che attribuisci alla vita che incide anche sul tuo corpo. È un percorso che indaga il legame tra il sovrappeso e le emozioni, esplorando il messaggio nascosto dietro ogni variazione di peso che va ben oltre ciò che mangi.
Attraverso i principi della Biodecodificazione, è possibile tradurre e decodificare le emozioni imprigionate nel corpo e in che modo l’aspetto emotivo può influire sul metabolismo e sulle abitudini sia alimentari che quotidiane.
Il sovrappeso, come il sottopeso, racconta una storia: una traccia di eventi ed emozioni del passato che, inconsciamente, continuano a condizionare il presente. Il corpo è la nostra guida e il nostro messaggero, capace di comunicare ciò che spesso ignoriamo a livello conscio.
Cosa sono le Emozioni?
L’amigdala agisce come un rilevatore che interpreta segnali di pericolo o gratificazione, innescando risposte immediate.
In stretta sinergia con la corteccia prefrontale, il sistema limbico processa e modula le emozioni, integrandole con il pensiero logico e traducendole in risposte comportamentali ed esperienze coscienti. I neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, contribuiscono significativamente a plasmare l’umore e le sensazioni. L’interazione tra i circuiti neuronali dà vita a una rete dinamica che modella il nostro modo di percepire e rispondere al mondo che ci circonda.
Da un punto di vista scientifico, un’emozione può essere descritta come una reazione improvvisa e di breve durata a uno stimolo esterno o interno, che si manifesta attraverso segnali fisici, come l’accelerazione del battito cardiaco, la sudorazione o una sensazione di tensione, e risposte psicologiche.
Le emozioni possono essere considerate una bussola interiore. La gioia, ad esempio, ci guida verso ciò che amiamo, mentre il disgusto ci aiuta a capire cosa vogliamo evitare e ciò che riteniamo sgradevole, ma quando non vengono comprese o affrontate in modo consapevole, possono trasformarsi in ostacoli emotivi, rendendo il nostro percorso più incerto e difficoltoso.
Le Emozioni Pesano?
Sì, Influiscono Sul Nostro Corpo, Sul Nostro Peso e Sulla Nostra Mente.
Dopo periodi di abbondanza, come le festività, ci sentiamo spesso “pesanti”. Ma cosa pesa davvero? È solo il cibo o sono anche le emozioni, le aspettative, e le pressioni accumulate?
Il peso corporeo non è solo il risultato di quante calorie consumiamo, ma può essere il riflesso di conflitti irrisolti, emozioni represse e una percezione di sé carica di giudizi e imposizioni.
Persone senza particolari patologie fisiche, della stessa età e sesso, e con uno stile di vita simile, mostrano risposte corporee molto diverse. Alcuni possono mangiare liberamente senza prendere peso, mentre altri accumulano peso con facilità e trovano estremamente difficile perderlo, nonostante gli sforzi.
Il vero regista del metabolismo è il nostro cervello!
È il cervello a controllare i segnali di fame e sazietà, la ritenzione dei liquidi e persino la distribuzione del grasso corporeo. È sempre il cervello a spingerci verso il frigorifero, anche quando non abbiamo realmente fame.
Cosa stiamo cercando di riempire veramente? Un vuoto affettivo? Il tempo? Forse stiamo cercando di soffocare qualcosa? O stiamo cercando una consolazione?
Ogni decisione presa dal nostro cervello ha un senso biologico, che spesso si collega alla nostra esperienza emotiva.
Perché ci sentiamo pesanti? Cosa si nasconde dietro il senso di pesantezza? Perché accumuliamo peso? E perché a volte non riusciamo a perderlo, nonostante sforzi e diete?
Domande come queste si intrecciano con il nostro vissuto, i nostri pensieri e le nostre emozioni. Spesso, il peso in eccesso non è solo un fenomeno fisico, ma il risultato di meccanismi biologici e psico emotivi.
Le emozioni influenzano profondamente la nostra vita, non solo a livello psicologico, ma anche fisico. Possono trasformandosi in veri e propri pesi da portare con noi ogni giorno e se si trovano nella nostra mente e nel nostro corpo, riempiono uno spazio che potrebbe essere destinato a qualcosa di più piacevole e sano.
Il Peso delle Emozioni: Un Messaggio dal Corpo
Le emozioni represse non scompaiono; si traducono in segnali fisici. Stress, paura, senso di colpa o rabbia accumulati possono alterare il funzionamento del sistema endocrino, rallentando il metabolismo o causando squilibri ormonali. La chiave è riconoscere e accogliere queste emozioni, trasformandole in alleate.
Quando le emozioni non vengono elaborate o comprese, trovano modi sottili e spesso inconsci per manifestarsi fisicamente. L’accumulo di peso corporeo, per esempio, può essere visto come una metafora del peso emotivo che portiamo dentro di noi.
La Biodecodificazione insegna che il corpo non fa mai nulla “per caso”. Ogni accumulo, tensione o blocco ha un proprio e specifico senso biologico. Decodificare i messaggi del corpo e individuare il senso biologico di uno squilibrio fisico richiede ascolto, consapevolezza e un approccio integrato.
Vediamo alcuni esempi seguendo il concetto della Biodecodificazione e della Decodifica del sovrappeso:
- Il grasso corporeo può agire come uno scudo simbolico, una barriera per difenderci da minacce percepite o contatti indesiderati. Questo può includere traumi legati ad abusi, in cui il corpo si “gonfia” per allontanare i predatori.
- Il senso di solitudine e di abbandono può innescare un meccanismo biologico di sopravvivenza per affrontare la mancanza di amore e sostegno o la paura della perdita.
- Chi si sente piccolo, non visto, ignorato o invisibile potrebbe sentire la necessità inconscia di occupare più spazio per essere acquisire importanza, sia simbolicamente che fisicamente. Se il cervello percepisce che ci sentiamo troppo piccoli, innescherà un meccanismo organico che ci aiuterà a crescere.
- La sensazione di inadeguatezza e il peso del giudizio possono rallentare il metabolismo; in questo caso, il cervello tenta di dissimulare il disagio attraverso il corpo.
Si accumula solo peso? No! Si accumula ciò che la storia soggettiva ritiene essere di vitale importanza!
Alcune persone accumulano oggetti o beni, riflettendo un meccanismo di sopravvivenza legato alla paura di perdere qualcosa di importante. Questo è particolarmente evidente in situazioni di instabilità economica o personale, dove l’accumulo rappresenta un modo per fronteggiare l’incertezza. Per esempio, si accumulano oggetti legati a un ricordo con la sensazione che lasciando l’oggetto si lascia quella persona o quel ricordo mentre la conservazione viene quasi interpretata (come meccanismo di difesa) come se avessimo ancora quella persona o situazione vicino a noi.
Il peso che portiamo è davvero e solo nostro?
La nostra esistenza si intreccia inevitabilmente con una rete complessa di storie, esperienze ed emozioni che non iniziano né terminano con noi. A volte ci troviamo a vivere situazioni che sembrano ripetersi in modo ciclico, a provare emozioni o reazioni che non comprendiamo pienamente, o a lottare contro difficoltà che sembrano non appartenere alla nostra storia personale. Questi vissuti possono essere il riflesso di una memoria transgenerazionale, una sorta di filo invisibile che collega la nostra vita alle esperienze, ai conflitti e ai traumi vissuti dai nostri antenati.
Attraverso la lente della Biodecodificazione, il corpo si rivela un narratore silenzioso della nostra storia familiare. Ogni sintomo, ogni peso fisico o emotivo, non è soltanto un riflesso della nostra percezione personale, ma anche una chiave per comprendere il motivo più profondo per cui viviamo quelle percezioni in un certo modo. Spesso, la risposta a queste dinamiche si trova nella nostra storia e nell’eredità emozionale: un linguaggio attraverso il quale il nostro organismo cerca di elaborare e risolvere questioni irrisolte all’interno del sistema familiare, tramandate da generazione in generazione.
Un fattore legato alla memoria cellulare. Ogni cellula del nostro corpo porta con sé tracce non solo del nostro vissuto, ma anche di quello dei nostri antenati. Studi sull’epigenetica hanno dimostrato che eventi traumatici, paure o conflitti irrisolti possono lasciare segni nella nostra espressione genetica, trasmettendo alle generazioni successive non solo caratteristiche fisiche, ma anche tendenze emotive e comportamentali. Così, un dolore o un peso che percepiamo come “nostro” potrebbe in realtà essere una risposta a un’eredità emotiva impressa nel nostro DNA.
Il passato e i programmi ereditati influenzano ma NON DETERMINANO! Possiamo trasformare il peso in tesoro!
Riconoscere i legami invisibili che ci uniscono ai nostri antenati significa anche liberarci dal peso che non ci appartiene più, spezzando il ciclo e creando nuove possibilità per noi stessi e per le generazioni future. In definitiva, il peso che portiamo può essere tanto un messaggio quanto un’opportunità: un invito a guardarci dentro, a decifrare i codici della nostra storia familiare e a scegliere, consapevolmente, quale eredità vogliamo portare avanti e quale invece siamo pronti a lasciare andare.

✦ Daniela Gardino
Psicobiogenealogista e docente presso l’Accademia Olistica ArmonyaMente.
Specializzata in biodecodificazione transgenerazionale e genealogia, PNL e diverse tecniche, facilitatrice di Costellazioni Familiari.
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