
Ansia, stress, paura e i fiori di Bach
- Pubblicato da ArmonyaMente
- Data 17 Settembre 2021
Il significato della parola ansia deriva dal latino ango che significa stringere, soffocare. È un’emozione secondaria, (deriva quindi da un’emozione primaria, dalla paura).
La paura, come emozione primaria di difesa, viene provocata da un pericolo reale, a volte possiamo prevederla, richiamarla da un qualcosa che abbiamo vissuto o che ci è stato raccontato, spesso possiamo crearla con la nostra immaginazione o percezione soggettiva, motivo per la quale non tutti abbiamo paura delle stesse cose. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l’organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo, all’apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga.
Tornando all’ansia, possiamo definirla un’emozione che può impedirci di vivere, di andare avanti, è un limite enorme per la vita di chi ne soffre. Si basa su una previsione, su una paura di qualcosa che non sta avvenendo realmente, ma dentro di noi, paura che possa succedere qualcosa. Immaginiamo l’ansia prima di un esame, per esempio, l’ansia in questa causa sta accompagnando la paura di non superare l’esame.
Il nostro corpo reagisce con un’alterazione delle funzioni come risposta al nostro stato d’ansia, le molecole che entrano in azione nel nostro corpo attivano le vie dello stress, potremmo avere un attacco di diarrea, una forte sudorazione, tachicardia etc. In questo caso parliamo di uno stato d’ansia temporaneo, ma ci sono persone che vivono questa sensazione quasi quotidianamente limitando notevolmente le loro scelte e la loro vita, vivono imprigionate nella loro ansia e sempre in allerta a quello che potrebbe succedere, un circolo vizioso, convivendo con modificazioni organiche a volte croniche. Lo stimolo eccessivo o continuato nel tempo trasforma una reazione normale ed anzi utile in una reazione che genera sofferenza e malattia.
Quando non riusciamo a gestire il nostro timore, l’ansia prende il comando e la nostra immaginazione inizia a mostrarci ogni possibile pericolo, riuscendo a farci sentire fortemente che qualcosa sta per succedere. Tutto accompagnato da un gran peso nel nostro stomaco, da convulsioni, ossessioni, attacchi di panico. Se non curata può essere l’origine di diverse patologie respiratorie, cardiache (soprattutto ipertensione arteriosa), gastrointestinali, depressione e tante altre.
L’ansia, come ogni sintomo, vuol essere un messaggio, ed è molto importante ascoltarla e comprenderla per superarla. Abbiamo diritto di vivere la vita a modo nostro, liberi e in serenità e se qualcosa ce lo sta impedendo è nostro diritto e dovere affrontarlo e uscirne vincitori.
Le fonti di ansia sono molto soggettive, per questo diventa essenziale centrarsi nella persona nella sua totalità e soggettività. Personalmente non credo in un unico trattamento uguale per tutti, siamo esseri troppo complessi per accontentarci di un’unica soluzione. La prima cosa che dobbiamo fare quindi è dare un nome a ciò che sentiamo e il secondo passo è trovarne l’origine.
Ricordiamoci che le nostre cellule contengono delle informazioni che sono state registrate e ben custodite dentro il nostro inconscio, spesso ancor prima della nostra nascita, non riusciamo a distinguerle e riconoscerle, non le conosciamo, non ci stiamo pensando, ma questo non significa che non ci siano e tutto questo influisce sulle nostre reazioni. Spesso, infatti, troviamo la risposta del nostro essere perennemente preoccupati per qualcosa nel nostro albero genealogico. Un bambino che cresce in un ambiente di ansiosi o che si sente ripetutamente dire che qualcosa è pericoloso sarà predisposto ad averne paura. L’eccessiva preoccupazione figli può derivare dall’essere cresciuti con una sensazione di mancanza di protezione da parte di chi si doveva occupare di noi. Ogni oggetto delle nostre paure e ansie ci rivelano qualcosa di importante.
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Si può curare l’ansia?
A quanto possiamo discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è di accendere una luce nell’oscurità del mero essere.
(Carl Gustav Jung)
Alla domanda se possiamo risolvere completamente i nostri problemi di ansia io rispondo sì. È importante lavorare sulle cause, l’elemento chiave è la consapevolezza. Importante comprendere se l’origine appartiene a noi o a un altro membro della nostra famiglia, o al sociale, all’ambiente, a credenze etc.
Contro i disturbi d’ansia, un aiuto per ritrovare la serenità può arrivare dai fiori di Bach, un rimedio mirato e naturali che risale alle cause specifiche del problema, combattendo le somatizzazioni che lo accompagnano. Il Dottor Edward Bach ha individuato 38 essenze floreali che rappresentano i sette stati emotivi che possono causare sintomi e patologie, 38 fiori che possono coprire ogni sintomo, queste essenze furono infatti divise dallo stesso Bach in sette gruppi: paura, incertezza, disinteresse, ipersensibilità, e la preoccupazione.
Non dobbiamo curale la malattia, ma la persona.
Edward Bach
Agrimony: il fiore contro la guerra interiore, quando l’ansia è causata dal nostro interno più profondo, avendo represso una parte di noi stessi. Per quelle persone che indossano costantemente una maschera e che spesso arrivano a dimenticarsi di sé stesse e di chi sono realmente. Agrimony aiuta ad affrontare meglio i problemi senza nasconderli.
Chicory: il fiore per l’ansia affettiva, per chi non riesce a vivere una relazione in serenità perché soffocato dall’ansia e dalla paura costante di perdere la persona amata. Qui troviamo persone morbose, con un forte attaccamento emotivo, simbiosi. Chicory aiuta ad amare e amarsi liberamente e avere più fiducia nella relazione.
Rock Rose: il fiore contro la paura che paralizza, il panico, aiuta a curare l’ansia causata da spaventi improvvisi o da eventi e situazioni che provocano terrore.
Heather: il fiore per l’ansia da solitudine, per le persone che hanno difficoltà stare da sole. Organicamente, spesso manifestano tachicardie e dolori. Le crisi di ansia possono manifestarsi ovunque e in qualsiasi momento. Un fiore perfetto nei bambini che si sentono abbandonati e con difficoltà nell’inserimento all’asilo o a scuola.
Red Chestnut: il fiore chi soffre d’ansia che scatta ogni volta che una persona(figli, marito/moglie o persone care) si allontana fisicamente. Si immagina sempre il peggio, resta sempre sull’attenti, la sua testa non riposa mai.
White Chestnut: il fiore per chi ha un pensiero costante. Adatto alle persone che non riescono a pensare a nient’altro che al motivo della loro preoccupazione, un pesiero diventato ossessione, fissazione, persistente e incontrollabile. White Chestnut è il fiore che aiuta a liberare la mente e trovare spazio per altri pensieri nella nostra mente favorendo la pace interiore.
Mimulus: il fiore contro l’ansia da prestazione, l’ansia che si manifesta ogni volta che dobbiamo affrontare qualcosa (un colloquio di lavoro, un esame, un primo appuntamento, un concorso etc.). Mimulus aiuta a mantenere il controllo con positività.
Charlotte Joko Beck diceva che
“l’ansia è sempre un vuoto che si genera tra il modo in cui le cose sono e il modo in cui pensiamo che dovrebbero essere; è qualcosa che si colloca tra il reale e l’irreale”.
“L’ansia non ci sottrae il dolore di domani, ma ci priva della felicità di oggi…”
(Charles H. Spurgeon)
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